Villa Trasqua: Una Storia Millenaria di Eccellenza Vitivinicola
Un po’ di storia
Nella leggendaria data del 4 febbraio del 1001, Trasqua fece il suo audace ingresso ufficiale nella scena storica. Fu la contessa Ava, discendente del longobardo Zenobi e vedova del nobile Ildebrando, signore di Staggia, a destinare un prezioso lembo di terra al nascente convento benedettino presso la chiesa di Abbadia Isola. Da quel momento in poi, ebbe inizio un’epica traversata attraverso i secoli, segnata da conflitti, rivoluzioni, espropri e mutamenti di proprietà, ma mai priva della sua autentica vocazione: la viticoltura.
Lungo questa millenaria via, il nome Trasqua è stato indissolubilmente legato all’arte della coltivazione della vite. Dai primordiali riferimenti storici fino agli attuali 120 ettari di territorio, ora custoditi dalla famiglia Hulsbergen, che ha acquisito la Tenuta nel 2001, Trasqua è stato sempre sinonimo di lavoro duro e coltivazione vitivinicola.
Ogni documento ufficiale, ogni atto notarile, attesta il legame indissolubile di Trasqua con la viticoltura. È una terra dove le sorti e le risorse convergono per dare vita a vini straordinari, capaci di sfidare l’inarrestabile trascorrere del tempo. Questa passione per le sfide, affrontate con impegno, costanza e dedizione anziché con forza bruta e rapidità, ha spinto la proprietà ad abbracciare un’altra celebre manifestazione della perseveranza umana: la Mille Miglia.
Dal 2017, Villa Trasqua è stata insignita del titolo di partner ufficiale della Mille Miglia, la leggendaria corsa automobilistica vinta non per la velocità, ma per la regolarità dell’andatura. Questo impegno esterno riflette perfettamente i valori fondamentali dell’azienda: la conservazione della tradizione, la salvaguardia del territorio, l’adozione di una viticoltura razionale che rispetti i tempi e i ritmi della natura, e l’importanza attribuita alla bellezza paesaggistica e all’espressività dei vini.
In conclusione, Villa Trasqua rappresenta una testimonianza vivente di una tradizione millenaria, un luogo dove il passato si fonde armoniosamente con il presente per creare vini che incarnano l’anima di questa storica tenuta.
Terra d’Eccellenza nel Cuore del Chianti Classico
Con oltre 120 ettari di estensione, di cui 54 dedicati alla viticoltura, Villa Trasqua emerge come un’oasi privilegiata nel cuore del Chianti Classico. Questo territorio rappresenta un’unica combinazione di terreno e clima, plasmata da ere geologiche, millenni di storia e il lavoro instancabile di generazioni umane, tutto finalizzato a esaltare il genius vini, incarnazione delle migliori qualità del vitigno Sangiovese, che qui trova la sua terra ideale.
I 54 ettari di vigneti, concentrati su un unico corpo collinare, riposano su suoli dalle origini plioceniche, emersi tra 6 e 2 milioni di anni fa. Questi terreni sono il risultato della transizione da un ambiente marino a uno continentale, caratterizzati da ofioliti verde-bluastre, emergenti dal mantello oceanico, mescolate con sedimenti di gabbri, basalti e arenarie fini.
Questi terreni sassosi, duri e ricchi di ghiaia, modellati da millenni di erosione, si sono ulteriormente impoveriti nel tempo, con il limo e le argille trasportate verso valle. Sono terreni perfetti per la vite, che lotta con tenacia per la sopravvivenza, cercando acqua e microelementi in profondità. L’assorbimento lento e graduale di questi elementi dona frutti caratterizzati da un equilibrio perfetto e un’eleganza senza tempo.
Ma l’unicità di Villa Trasqua non risiede solo nei terreni, bensì anche nel microclima particolare che caratterizza l’area. Situata tra il massiccio del Monte Ala a sud e la piana del torrente Staggia a nord, Villa Trasqua gode di un microambiente protetto e ventilato che mitiga le temperature estive e favorisce un’importante escursione termica giorno-notte. Questo fenomeno aiuta a fissare i profumi e a garantire la perfetta maturazione delle uve.
Non sorprende, quindi, che le antiche carte catastali identifichino i terreni di Villa Trasqua con il toponimo di Spazzavento, termine ancora utilizzato oggi per designare una specifica parcelle dei vigneti di proprietà situata a nord-est rispetto alla cantina.
La visita
In un’atmosfera avvolta dalle colline del Chianti Classico, abbiamo avuto il privilegio di partecipare a un’esperienza unica presso Villa Trasqua, un evento che ha rapito i cuori di 16 appassionati del vino ansiosi di scoprire i segreti di questa rinomata cantina.
L’avventura ha preso il via con un entusiasmante tour tra i vigneti che abbracciano la tenuta. Per due ore ci siamo immersi tra le fila di viti, accompagnati da esperti che ci hanno narrato la storia del territorio, la sua geologia e il meticoloso lavoro dietro ogni grappolo d’uva. È stato un viaggio attraverso il tempo e la natura, un’esperienza che ha reso tangibili i profondi legami tra la terra e il vino che essa dona.
Successivamente, ci siamo diretti verso la bottaia, il cuore pulsante della cantina, dove antiche tradizioni si mescolano con le più moderne tecniche di vinificazione. Qui, avvolti dal caratteristico profumo di legno e vino che matura lentamente nelle botti, abbiamo potuto assistere al processo di trasformazione dell’uva in vino e comprendere l’importanza della pazienza e dell’abilità artigianale in questa delicata opera.
Ma il momento clou dell’esperienza è stato la degustazione verticale di Chianti Classico Gran Selezione, un’occasione unica per assaporare l’eccellenza in evoluzione della produzione di Villa Trasqua. Dal 2013 al 2019, abbiamo avuto il privilegio di gustare una selezione di vini invecchiati con cura, ancora non disponibili sul mercato, guidati da Luca Grippo, giornalista di fama nazionale e Franco Bernabei enologo dell’azienda e soprannominato “Mister Sangiovese” che hanno svelato i segreti di ogni annata, le sue sfumature e la sua unicità.
Questa straordinaria esperienza ha trasportato i nostri sensi in un viaggio sensoriale senza tempo, un omaggio alla passione e alla dedizione che animano ogni bottiglia prodotta da Villa Trasqua. Siamo grati per l’opportunità di aver preso parte a un evento così memorabile e serberemo nei nostri cuori i ricordi di una giornata indimenticabile tra le vigne e i vini di questa straordinaria cantina.
La degustazione
Abbiamo avuto l’onore di fare una verticale di Chianti Classico Gran Selezione vigna Nerento dalla 2013 alla 2019
- 2013: Già al massimo della curva evolutiva, piacevole, ricco e complesso. Da bere
- 2015: Annata calda e nel calice di sente… ancora un po’ chiuso e tannino leggermente ruvido. Da aspettare
- 2016: Il più equilibrato e suadente. Ricco, potente, fine ma mai opulento… il migliore degustato
- 2017: Annata ancora più calda della 2015, l’ho trovato un po’ “stanco” non mi ha colpito particolarmente
- 2018: Annata equilibrata, non ancora in commercio, molto equilibrato ed elegante.
- 2019: Annata super… forse risulterà migliore anche della 2016, non ancora in commercio. A mio avviso superiore a tutte le altre.
Questa verticale di Chianti Classico Gran Selezione mi ha permesso di arricchire il mio bagaglio di conoscenze su questo territorio così complesso.
I voti alla visita
da 1 a 10