Un’immersione nella tradizione vinicola del Roero tra vigne vecchie, passione e vini di carattere
Un po’ di storia
Il Roero, incantevole regione vinicola del Piemonte, vanta una tradizione secolare nell’arte della viticoltura. In questa terra ricca di fascino e passione, spicca la Cantina Angelo Negro, un’autentica eccellenza enologica che porta avanti la sua eredità familiare dal lontano 1670.
La storia loro storia è un racconto di amore per il territorio e dedizione alla viticoltura. Fin dalle sue origini, la famiglia ha saputo interpretare al meglio le potenzialità di questa porzione di Piemonte, coltivando vigneti di pregio e valorizzando vitigni autoctoni, ognuno con la sua identità unica.
Oggi dopo diverse espansioni, si estende su quasi 70 ettari di terre suddivise tra diverse cascine storiche. Tra queste spiccano la Cascina Perdaudin a Monteu Roero, la Cascina San Vittore a Canale “ROERO”, la Cascina Basarin a Neive “BARBARESCO” e la Cascina Baudana nel comune di Serralunga d’Alba “BAROLO”. Ogni cascina rappresenta un microcosmo enologico, caratterizzato da esposizioni ottimali, terreni diversificati e microclimi unici.
Ciò che la distingue è un approccio attento e meticoloso che viene applicato sia in vigna che in cantina. Le uve, coltivate con passione e rispetto per il terroir, sono selezionate con cura, garantendo la produzione di uve di qualità eccezionale. Il processo di vinificazione, guidato dall’esperienza tramandata di generazione in generazione, si basa sull’equilibrio tra tradizione e innovazione, con l’obiettivo di creare vini che riflettano fedelmente le peculiarità di ogni vitigno e del territorio circostante. Il risultato di questo impegno è una gamma di vini di altissima qualità, che hanno guadagnato riconoscimenti e apprezzamento sia a livello nazionale che internazionale.
La visita e la degustazione
Dopo un breve tour della cantina e del bellissimo panorama che la circonda ci sono stati mostrati i vari terreni che contraddistinguono le tre zone dove coltivano l’uva, a mio avviso pazzesco che nel Roero sia ancora pieno di conchiglie. Successivamente siamo passati alla degustazione.
- Roero Arneis Riserva Perdaudin 2021 – Didattico, piacevole e dimostra le potenzialità di questa regione anche sui vini bianchi
- Roero Arneis 7 Anni – Affinato in bottiglia per 7 anni, un vino da WOW
- Barbera d’Alba Dina 2022 – Semplice, bella beva senza troppe pretese
- Barbera d’Alba Nicolon 2021 – Sicuramente la barbera che mi ha colpito di più, fine elegante ma anche potente e piacevole
- Barbera d’Alba Bertu 2020 – proveniente da vecchie vigne, a mio avviso non ancora pronta
- Roero Riserva Sudisfà 2019 – una sfumatura di nebbiolo che non conoscevo, mi ha colpito notevolmente
- Barolo Serralunga d’Alba 2019 – non ha bisogno di presentazioni, un cavallo di razza
- Barbaresco Riserva Basarin 2016 – un vino della migliore annata di sempre, e si sente
- Arneis Perdaudin Passito – acidità, morbidezza e dolcezza bilanciate in modo perfetto
Nel complesso tutti i vini mi hanno colpito, tutti coerenti e con un filo conduttore che li collegano al produttore.
I voti alla visita
da 1 a 10