immersi nella storia e nella tradizione del vino italiano per eccellenza, il barolo!
Un po’ di storia
Nel cuore del Barolo: una cantina che racchiude un’incantevole storia di passione e dedizione. Fondata nel lontano 1856, questa cantina è stata tramandata attraverso quattro generazioni di uomini innamorati della vigna.
Tutto ebbe inizio con il trisavolo, che possedeva 4 ettari di terreno nella prestigiosa zona di Cerretta, una delle menzioni più rinomate delle colline del Barolo. Nel corso degli anni, la superficie vitata è triplicata, arrivando a contare oggi ben 10 ettari a Serralunga e 9 ettari a Cigliè, nell’Alta Langa.
La vera svolta per la cantina avvenne grazie alla felice intuizione di Ettore Germano, fondatore del marchio, negli anni ’50 e ’60. Insieme alla sua compagna di vita, Rosanna, Ettore decise di ampliare l’attività dalla semplice viticoltura alla produzione vinicola. Fu così che nacque una nuova era per la cantina, dove l’uva coltivata con amore e cura veniva trasformata in pregiati vini.
Tuttavia, è negli anni ’90 che si raggiunge un importante traguardo. Nel 1993, Ettore Germano decide di vinificare e imbottigliare l’intera produzione d’uva. Questa audace mossa ha portato la cantina a nuovi livelli di eccellenza. Nel 1995, l’acquisto di circa due ettari di terreno a Cerretta, a Serralunga d’Alba, ha dato inizio alla sfida di produrre vini bianchi in Alta Langa. I primi vigneti di Chardonnay e Riesling Renano sono stati impiantati a Cigliè, aprendo così nuovi orizzonti.
Nel 2010 riescono ad aggiungere ai loro possedimenti anche mezzo ettaro del pregiato vigneto Vignarionda.
La visita e la degustazione
Dopo un breve tour della cantina dove la moglie del titolare ci ha mostrato il bellissimo panorama che la circonda siamo passati alla degustazione, e questa è stata sicuramente la parte più interessante.
- Langhe Nascetta 2021 – Un bianco da uve autoctone, passato in anfora dopo una veloce criomacerazione, a mio avviso interessante e da approfondire
- Herzù Riesling 2021 – Il loro bianco più famoso, coltivato in alta langa su un vigneto che si trova a picco di un dirupo (Herzù) non mi ha colpito particolarmente
- Herzù Riesling 2014 – Anche in questo caso l’ho trovato un po’ stucchevole, forse per il residuo zuccherino
- Barbera d’Alba 2019 – una bella espressione di barbera proveniente da un’area diversa dal solito
- Langhe Nebbiolo 2021 – Un rosso leggero, solo acciaio con poche pretese ma beverino
- Barolo Prapò 2018 – Un barolo tradizionalista, con i muscoli di Serralunga ma anche con un eleganza pazzesca (quello che ho preferito)
- Barolo Vignarionda 2018 – Un espressione diversa dal precedente, potente ma a mio avviso ancora molto giovane, il tempo dovrà domarlo un pochino
- Barolo Riserva Lazzarito 2014 – Da un’annata sfortunata possono uscire grandi vini e questo ne è l’esempio
- Alta Langa Extra Brut 2019 – Verticale, quasi tagliente ottima bolla
Nel complesso i Barolo tutti eccellenti, bel carattere l’Alta Langa, mi hanno un po deluso i Riesling ma forse perchè avevo un’aspettativa molto alta e il paragone andava su vini esteri.
I voti alla visita
da 1 a 10