Loredan-Gasparini a Venegazzù (TV)

Una cantina che non ha bisogno di presentazioni, la casa del leggendario vino rosso “Capo di Stato”, uno dei tagli bordolesi più famosi d’Italia.

Uno dei miti dell’enologia veneta sulle pendici del montello

 

Un po’ di storia

La cantina è situata a Venegazzù (vicino a Montebelluna) sulle pendici del Montello, una piccola collina che si erge a sud della pedemontana Veneta creatasi grazie alla spinta della pianura Padana verso le montagne tanto da spostare il letto del fiume Piave a nord di essa. Questa collina già ai tempi della Repubblica Serenissima di Venezia venne “protetta” trasformandola in parco naturale e utilizzando il legno prodotto dalla sua foresta per costruire le navi che la fecero diventare una potenza a livello commerciale.

Essendo zone frequentate da nobili Veneziani la famiglia Spineda decise di valorizzare questo territorio iniziando a produrre vino. La famiglia però decise di vendere l’intera proprietà di oltre 80 ettari (60 vitati e 20 a bosco) alla famiglia Gasparini che a seguito di un unione con i Loredan diventò Loredan-Gasparini. Quest’ultimo dopo un viaggio a Bordeaux decise di portare sul Montello alcune nuove varietà: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Malbec per produrre un grande vino rosso da far conoscere in tutta Europa, tant’è che nel 1964 nasce un taglio bordolese chiamato Etichetta Nera. Questo vino fu fatto assaggiare per caso da un Sommelier di Venezia all’allora Presidente Francese De Gaulle e gli piacque talmente tanto che il nome cambiò in CAPO DI STATO.

Negli anni 70 del ‘900 però entrò in gioco un terzo passaggio di mano, ai Loredan-Gasparini subentrò Giancarlo Palla, attuale proprietario. Costui decise di portare avanti il lavoro iniziato precedentemente e grazie all’aiuto di alcuni agronomi e vivaisti riuscì a far riprodurre i preziosi cloni delle uve originali di Bordeaux, uniche nel loro genere. 

Oggi l’azienda è condotta da Lorenzo Palla (figlio del proprietario) e si distingue non solo per l’altissima qualità dei vini ma soprattutto per il rispetto e la valorizzazione del territorio d’origine, infatti è l’unica cantina che può fregiarsi della menzione “Venegazzù Superiore”, quasi come i “monopole” di Borgogna.

 

La degustazione dopo la visita

Dopo il tour della cantina e il racconto della lunga storia che l’ha contraddistinta siamo arrivati al dunque, i vini… Qui i vini che ho assaggiato e qualche mio appunto:

  • Metodo Classico 100% Chardonnay, 2019, sboccatura 2022. Un vino piacevole molto citrino e con una bella bolla fine e cremosa
  • Manzoni bianco 2022, un bianco molto semplice, personalmente non un bianco che mi ha entusiasmato
  • Cabernet Sauvignon 2020, acciaio e botte grande, un rosso da tutti i giorni ma con una stoffa notevole
  • Falconera Merlot 2019, botte grande, un bel merlot da aspettare qualche anno
  • Della Casa 2018, 60% Cabernet Sauvignon, 10% Cabernet Franc, restante Merlot e Malbec, il loro “Second Vin”, praticamente il fratello minore del Capo di Stato, super piacevole e con una gran beva
  • Capo di Stato 2018 (stesso uvaggio del Della Casa) ma da vigne di oltre 40 anni, ricco e complesso sia al naso che in bocca
  • Capo di Stato 2007, un grande taglio bordolese, WOW
  • Spineda Merlot 2017, il loro cru 100% merlot maturato in barrique nuova, mostra le potenzialità di un’uva spesso bistrattata

 

Nel complesso vini davvero piacevoli, “puliti” e dal grande carattere, a mio avviso una dimostrazione che in Veneto ci sono grandi vini rossi anche fuori dalla Valpolicella.

I voti alla visita

da 1 a 10

Ospitalità
0
Qualità prezzo
0
degustazione
0
voto complessivo
0

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